La festa di Santa Barbara


















FESTA DI SANTA BARBARA
I minatori erano molto religiosi. Quasi certamente la loro religiosità era dovuta ai pericoli a cui andavano incontro quotidianamente e in ogni istante della giornata.Nei momenti di pericolo, soprattutto non finivano mai di invocare la Madonna oltre a Santa Barbara loro protettrice. Essendo, infatti, Santa Barbara la protettrice del fuoco oltre ad essere la patrona dei pompieri, degli artiglieri e di quanti hanno a che fare con questo elemento della natura, essa è anche protettrice dei minatori. Santa Barbara è Patrona di Sommatino ed è dunque ovvio che la sua ricorrenza sia stata sempre festeggiata, in questo paese, molto solennemente sin dall'antichità anche se è apparsa un pochino in declino negli anni che vanno dal 1960 al 1980. Tale festività prima veniva celebrata di solito nella seconda domenica di Maggio ed era curata dalla Confraternita di Santa Barbara, ma, col passare del tempo, la festa venne spostata al 4 Dicembre. In quel giorno i minatori erano esentati dal lavoro. La statua, dalla chiesa Madrice, veniva portata in miniera. Seguivano le funzioni religiose; poi musiche, fuochi d'artificio, luminarie e giochi tradizionali. Tipica la "pigliata di la 'ntinna" che consisteva nell'arrampicarsi su di un palo insaponato, in cima al quale erano appesi cibi e pacchi sorpresa. La statua veniva portata in processione a spalla dai minatori in tenuta da lavoro e con le loro lampade di sicurezza accese in mano. La vigilia della festa, ai "Vespri" che si cantavano in onore della Santa, "nun mancava mancu un Summatinaru". Alla vigilia di Santa Barbara, come anche dell'Immacolata che cade l'8 dello stesso mese, i ragazzi raccoglievano sterpi e fascine per alimentare li "vampi" tipici falò accesi per le strade. Ai nostri giorni la miniera è chiusa. Dell'antica festa resta solo la celebrazione della Messa solenne e non è più come una volta. Adesso "tanti Summatinari mancanu". Solo i ragazzi mantengono viva la tradizione accendendo ancora li "vampi".

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