IL BARBIERE




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barbiere

La figura del barbiere agli inizi del secolo era molto diversa da quella di oggi. Il barbiere serviva agli uomini per la barba e per tagliare i capelli, per niente alle donne che in quei tempi lontani curavano poco la loro persona ed erano costrette a portare i capelli lunghi che intrecciavano e poi arrotolavano con arte dietro alla nuca formando 'lu tuppu". Quando uscivano poi dovevano coprirsi, in età più lontana sino aI 1920, con una mantellina; in seguito con l'evoluzione si passò a "lu sciallu" e, intorno al 1935 a "la sciarpa". Non servivano certo i parrucchieri per signora! Il barbiere di famiglia veniva pagato in natura con grano dopo aver pattuito le barbe da fare durante l'anno e i tagli di capelli necessari a tutti i componenti maschi della famiglia. La bottega del barbiere fungeva da circolo e nel dopoguerra le pareti si arricchirono di figure di donne in atteggiamento provocante. Spesso però il barbiere non aveva bottega e la sera, quando gli uomini tornavano dalla campagna, egli cominciava il suo lavoro girando di casa in casa con le forbici, il rasoio, la "strappa" per affilare il rasoio e una pietra di "allume" che serviva come dopo barba e come emostatico. Durante la guerra arrivarono i "palermitani sfollati" portando aria cittadina.

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